Cosa si può mettere negli spazi comuni?

11 settembre 2024

1. Vasi di fiori e piante
Collocare vasi di fiori o piante negli spazi comuni è consentito, a patto che non ostacolino il passaggio o creino pericoli. Ad esempio, i vasi non devono essere posti sui parapetti delle scale o in aree dove potrebbero cadere e danneggiare qualcuno o qualcosa. Inoltre, l'assemblea condominiale può stabilire regole specifiche per evitare un uso eccessivo o inappropriato di questi spazi.


2. Biciclette e motorini


In molti condomini, i residenti lasciano biciclette o motorini negli spazi comuni, come cortili o androni. Questo è generalmente consentito, ma solo se non viene intralciato il passaggio e se l'area in questione è stata destinata a tale scopo dall'assemblea condominiale. È importante ricordare che l'uso privato e prolungato di uno spazio comune, come il parcheggio di mezzi per periodi prolungati, potrebbe essere oggetto di contestazione.


3. Carrozzine e passeggini
Le carrozzine o i passeggini possono essere lasciati negli spazi comuni, ma con alcune limitazioni. Il regolamento condominiale potrebbe stabilire aree specifiche per questo scopo, come un apposito locale o uno spazio nel cortile. È comunque fondamentale che non siano d'intralcio e che non violino il diritto di utilizzo da parte degli altri condomini.


4. Oggetti personali
Lasciare oggetti personali, come mobili, attrezzature sportive, scatoloni o altro, negli spazi comuni non è generalmente consentito. Gli spazi comuni sono destinati all'uso collettivo e non possono essere occupati da oggetti privati, salvo autorizzazione esplicita dell'assemblea condominiale. Qualora un condomino dovesse occupare uno spazio comune senza permesso, gli altri residenti possono richiederne la rimozione.


5. Tavoli, sedie e barbecue
L'uso di spazi come cortili o terrazze condominiali per organizzare pranzi o barbecue può essere ammesso, ma solo se previsto dal regolamento e previa autorizzazione dell'assemblea condominiale. Inoltre, devono essere rispettate le regole di sicurezza, e l'uso non deve creare disturbo agli altri condomini, ad esempio con fumo o rumori eccessivi.


6. Installazioni personali (antennine, condizionatori, ecc.)
L'installazione di elementi personali negli spazi comuni, come antennine o unità esterne dei condizionatori, richiede l'autorizzazione dell'assemblea condominiale. Queste installazioni non devono danneggiare le parti comuni né limitare l'uso da parte degli altri condomini.


Quando serve l'autorizzazione dell'assemblea condominiale?
Alcuni interventi sugli spazi comuni richiedono sempre l'approvazione dell'assemblea condominiale. Questo include, ad esempio:

Modifiche strutturali: interventi che alterano la struttura delle parti comuni (come l'installazione di un'ascensore o di un montascale).


Uso esclusivo di spazi comuni: un condomino può richiedere di usare uno spazio comune in maniera esclusiva (ad esempio per creare un piccolo giardino privato). Tuttavia, questo deve essere approvato dall'assemblea e non può limitare i diritti degli altri condomini.



Norme di buon senso e rispetto per la convivenza
Anche quando la normativa non è chiara o esplicita, è sempre bene adottare un atteggiamento rispettoso verso gli altri condomini. Evitare di occupare eccessivamente gli spazi comuni, mantenere pulizia e ordine e comunicare in modo trasparente con gli altri residenti può prevenire conflitti e mantenere un clima di convivenza civile.


Come può aiutarti lo Studio Del Buono?
La gestione degli spazi comuni può spesso creare disaccordi tra condomini, soprattutto se non ci sono regole chiare o se le decisioni non vengono gestite correttamente. Lo Studio di Amministrazione Condominiale Del Buono a Roma è specializzato nel garantire che gli spazi comuni vengano utilizzati in conformità con la legge e il regolamento condominiale, offrendo soluzioni equilibrate per risolvere eventuali conflitti.
Siamo a disposizione per supportarti nella gestione quotidiana del tuo condominio, aiutandoti a chiarire cosa può o non può essere fatto negli spazi comuni e assicurando che ogni decisione venga presa in maniera trasparente e condivisa.


Conclusioni
L'utilizzo degli spazi comuni nei condomini richiede rispetto delle norme legali e del regolamento condominiale, ma anche una buona dose di buon senso. Quando sorge un dubbio su cosa si possa collocare o fare in queste aree, è sempre consigliabile consultare l'assemblea o l'amministratore.


Lo Studio Del Buono è a disposizione per offrirti consulenza e gestire al meglio tutte le questioni legate agli spazi comuni. Non esitare a contattarci per qualsiasi informazione o richiesta.

26 novembre 2025
L'evoluzione digitale dell'amministrazione condominiale Negli ultimi anni, la gestione condominiale sta attraversando una trasformazione significativa grazie all’introduzione delle tecnologie digitali . Strumenti come software gestionali, piattaforme online, app per condomini e sistemi di comunicazione digitale stanno ridefinendo il ruolo dell’amministratore, rendendo le attività quotidiane più efficienti, trasparenti e rapide. Con queste innovazioni, molti degli aspetti tradizionalmente manuali — contabilità, convocazione assemblee, invio di comunicazioni, gestione delle manutenzioni — possono essere gestiti in tempo reale, riducendo errori, perdite di tempo e inefficienze. L’automazione e digitalizzazione diventano quindi una risorsa che libera energie e risorse, permettendo di dedicare più attenzione agli aspetti strategici e relazionali del condominio. Questo passaggio alla digitalizzazione non rappresenta solo un aggiornamento tecnologico, ma segna un cambiamento strutturale nel modello di gestione condominiale: l’amministratore diventa un gestore integrato e consulente moderno , capace di fornire servizi su misura, comunicazione fluida e un livello di trasparenza prima impensabile. Benefici concreti per i condomini e per l'amministrazione L’adozione di tecnologie digitali nella gestione condominiale porta numerosi vantaggi pratici, sia per i condomini sia per chi amministra l’immobile: Efficienza operativa e risparmio di tempo : software e piattaforme consentono di gestire contabilità, scadenze, pagamenti, manutenzioni e comunicazioni in modo centralizzato, riducendo la burocrazia e il carico di lavoro manuale. Trasparenza e accessibilità delle informazioni : bilanci, verbali, convocazioni, rendiconti e documentazione condominiale possono essere resi disponibili in uno spazio digitale condiviso, accessibile ai condomini in qualsiasi momento. Questo aiuta a costruire un rapporto di fiducia e condivisione tra amministratore e condòmini. Comunicazione più efficace e partecipazione attiva : grazie a portali o app dedicate, gli aggiornamenti su manutenzioni, assemblee o interventi sono immediati; i condomini possono segnalare guasti, fare richieste o ricevere notifiche in tempo reale, migliorando la reattività e il coinvolgimento. Gestione coordinata di manutenzioni e fornitori : la digitalizzazione consente di registrare ogni intervento, tracciare lo stato di avanzamento e comunicare tempestivamente con fornitori, tecnici e condomini, rendendo l’organizzazione più fluida e controllata. Per il condominio, questi benefici si traducono in maggiore ordine, riduzione dei tempi morti, costi gestionali più contenuti e una qualità complessiva del servizio molto superiore rispetto alla gestione tradizionale. Le sfide e il ruolo futuro dell'amministratore nel condominio "digitalizzato" Non tutto è automatico: l’introduzione delle tecnologie digitali richiede anche un cambiamento culturale e organizzativo. L’amministratore deve acquisire competenze nell’uso di strumenti digitali, saper gestire i dati in modo sicuro e trasparente, e migliorare la comunicazione con i condomini. Inoltre, l’evoluzione verso un condominio “smart” implica l’adozione di sistemi per la manutenzione preventiva, per la gestione energetica, per la sicurezza e per l’efficienza — tutti aspetti che richiedono pianificazione, coordinamento tecnico e visione strategica. Per questo motivo, l’amministratore moderno non è più solo un “contabile del condominio”, ma un professionista integrato , che sa combinare competenze tecniche, organizzative e digitali per accompagnare il condominio verso modelli di gestione più sostenibili, efficienti e trasparenti.  In questo scenario, chi sceglie di affidarsi a uno studio come lo Studio Del Buono potrà beneficiare di un servizio aggiornato, capace di integrare consulenza tecnica, gestione amministrativa e supporto digitale — garantendo un approccio integrato e proattivo. Contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo semplificare la gestione del tuo condominio e migliorare la qualità della vita di tutti i residenti. Studio di Amministrazione Condominiale Del Buono: la soluzione completa per una gestione condominiale a 360 gradi a Roma!
26 novembre 2025
Quando nascono i conflitti sulle aree comuni Le aree comuni di un condominio — scale, cortili, giardini, parcheggi, locali tecnici, impianti comuni e tutti gli spazi di uso collettivo — sono condivise da tutti i condomini e il loro utilizzo è disciplinato da norme specifiche. Un conflitto può sorgere quando un condomino fa un uso improprio o esclusivo di una parte comune, per esempio parcheggia in un posto non assegnato, occupa con oggetti personali un cortile o un vano scala, oppure utilizza una terrazza comune come estensione del proprio appartamento. Spesso la causa di tensione è la mancanza di consapevolezza delle regole di condominio, oppure un regolamento condominiale debole, incompleto o non condiviso da tutti. Il risultato può essere un uso scorretto delle parti comuni e, di conseguenza, conflitti tra vicini. Come prevenire conflitti: regole chiare e dialogo tra condomini Per evitare che l’uso delle aree comuni diventi fonte di controversie, è fondamentale che ogni condominio adotti alcune buone pratiche: Regolamento condominiale aggiornato e condiviso : un regolamento ben strutturato, adottato in assemblea, definisce in modo trasparente i limiti, le destinazioni d’uso degli spazi comuni, le modalità di accesso e le norme di comportamento. Questo consente di stabilire in anticipo cosa è permesso e cosa no. Condivisione delle regole e trasparenza informativa : ogni condomino dovrebbe conoscere il regolamento, la destinazione degli spazi comuni e le decisioni assembleari relative all’uso di quelle aree. Una comunicazione chiara riduce malintesi e incomprensioni. Dialogo e ascolto tra condomini : molte liti nascono da mancanza di comunicazione o da conflitti di abitudini. Favorire un confronto rispettoso e aperto può aiutare a trovare soluzioni condivise. Intervento dell’amministratore o di un mediatore : in presenza di problemi, è importante che ci sia una figura — amministratore o professionista competente — che faccia da garante del rispetto delle regole e, se necessario, media tra le parti. Adottare queste misure contribuisce a creare un clima di convivenza serena e limita drasticamente il rischio di contenziosi. Cosa fare in caso di conflitto: strumenti e soluzioni legali Quando un abuso sull’uso delle parti comuni persiste — per esempio occupazioni abusive, utilizzi esclusivi non autorizzati o modifiche non approvate — è possibile intervenire con diversi strumenti: Fare riferimento al regolamento condominiale e alla normativa civilistica , in particolare allo Articolo 1102 codice civile, che stabilisce che ogni condomino può utilizzare le parti comuni purché non ne alteri la destinazione né impedisca l’uso agli altri. Richiedere all’amministratore di intervenire, eventualmente con una diffida formale, per far cessare l’abuso. L’amministratore ha l’obbligo di tutelare la cosa comune e l’interesse collettivo. Delegare la discussione a un’assemblea straordinaria condominiale, per approvare una delibera che confermi le regole sull’uso delle aree comuni e stabilisca sanzioni o misure di controllo. In ultima analisi, se il conflitto non si risolve, ricorrere alla mediazione o — nei casi più gravi — ad un’azione legale per far valere i diritti collettivi e chiedere il ripristino delle condizioni originarie. Affidarsi a un professionista esperto — come uno studio che conosce normativa, regolamenti e dinamiche condominiali — può facilitare la gestione del conflitto e tutelare i diritti di tutti i condomini. Contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo semplificare la gestione del tuo condominio e migliorare la qualità della vita di tutti i residenti. Studio di Amministrazione Condominiale Del Buono: la soluzione completa per una gestione condominiale a 360 gradi a Roma!
26 novembre 2025
L’idea di gestire il proprio condominio in autonomia — senza ricorrere necessariamente a un amministratore esterno — è sempre più diffusa, soprattutto in contesti di piccoli stabili o comunità abitative compatte. Questo modello, definito auto‑gestione condominiale , può rappresentare una soluzione interessante per chi desidera assumere un ruolo diretto nella gestione della vita comune, con un maggiore controllo sulle decisioni, le spese e la manutenzione. Tuttavia, prima di scegliere questa strada è importante sapere quando e come l’auto‑gestione funziona realmente , quali sono i requisiti formali e le responsabilità, e in quali casi invece la normativa obbliga alla nomina di un amministratore. Quando l'auto-gestione condominiale è consentita La possibilità di auto‑gestire un condominio non è sempre garantita: la normativa che disciplina la materia, infatti, prevede limiti chiari. In particolare, secondo l’interpretazione corrente del art. 1129 c.c., se le unità immobiliari superano un certo numero — generalmente otto — la nomina di un amministratore è obbligatoria . In pratica ciò significa che l’auto‑gestione può risultare una soluzione praticabile soprattutto per piccoli condomini, composti da poche unità abitative, dove la partecipazione diretta dei condomini può essere agevole e sostenibile. In questi casi l’assemblea dei condomini può decidere di non nominare un amministratore esterno, affidando la gestione a uno o più condomini “interni”. Questa scelta richiede però una assunzione consapevole di responsabilità: compiti quali la convocazione dell’assemblea, la gestione contabile, la riscossione dei contributi, la manutenzione delle parti comuni richiedono un impegno concreto e, spesso, competenze specifiche. Per questo motivo l’auto‑gestione è spesso consigliabile solo quando il contesto condominiale lo consente: poche unità, rapporti collaborativi tra condomini e disponibilità a condividere compiti e responsabilità in modo trasparente. Vantaggi e limiti dell'auto-gestione: cosa considerare Adottare un modello di auto‑gestione condominiale può portare diversi benefici rispetto a una gestione tradizionale: Controllo diretto e trasparenza : i condomini partecipano alle decisioni, accedono ai bilanci, alle spese e alle delibere, senza intermediari. Questo favorisce un rapporto di fiducia e consapevolezza. Riduzione dei costi di gestione : eliminando l’intermediazione di un amministratore esterno si possono risparmiare sulle parcelle e sulle spese correlate alla gestione professionale. Flessibilità e personalizzazione : il gruppo di condomini può adattare le regole di gestione, le manutenzioni e le priorità in base alle esigenze reali dello stabile, con maggiore agilità rispetto a una gestione standard. Tuttavia, l’auto‑gestione presenta anche limiti e criticità che è importante considerare con attenzione: Responsabilità e oneri amministrativi : chi assume il ruolo di amministratore “in casa” deve farsi carico di compiti gravosi come convocazione di assemblee, gestione della contabilità, riscossione contributi, manutenzioni. Questo richiede tempo, attenzione e buona organizzazione. Possibili conflitti tra condomini : la gestione condivisa può generare disaccordi su spese, priorità o modalità operative. Senza una figura neutrale, può essere difficile mediare divergenze. Limite numerico e normativo : come già detto, superata una certa soglia di unità abitative (oltre otto), la normativa impone la nomina di un amministratore esterno; in tali casi l’auto‑gestione non è ammissibile. In definitiva, l’auto‑gestione conviene quando il condominio è contenuto, i condomini cooperano e sono disposti a condividere compiti; in tutti gli altri casi, potrebbe risultare più sicura e sostenibile una gestione professionale. Come realizzare una auto-gestione efficace e responsabile Se i condomini decidono di adottare un modello di auto‑gestione, è importante seguire alcune buone pratiche per garantirne il funzionamento corretto e duraturo: Definire ruoli e responsabilità — Prima di tutto occorre scegliere uno o più condomini che assumeranno le funzioni di amministrazione, contabilità e convoca delle assemblee. Queste persone devono essere affidabili e trasparenti. Organizzare una contabilità chiara e trasparente — Tenere un rendiconto preciso di entrate e uscite, registrare le spese condominiali, conservare documentazione e rendiconti accessibili a tutti i condomini. Stabilire regole condivise e deliberare in assemblea — Ogni decisione su spese, manutenzioni o interventi va discussa e approvata collettivamente, con verbali chiari e trasparenti. Pianificare la manutenzione ordinaria e straordinaria — Anche in regime di auto‑gestione, è fondamentale monitorare lo stato delle parti comuni, degli impianti e degli edifici, programmando interventi preventivi per evitare emergenze. Favorire la comunicazione e la collaborazione tra condomini — La gestione condivisa richiede dialogo, fiducia e disponibilità al confronto; stabilire canali di comunicazione chiari e regolari aiuta a prevenire conflitti. Quando questi elementi sono presenti, l’auto‑gestione può rappresentare una modalità concreta, efficace e sostenibile per gestire un condominio, mantenendo trasparenza, controllo diretto, partecipazione attiva e costi contenuti. Conclusione L’auto‑gestione condominiale è un’opzione che può offrire vantaggi reali — soprattutto in contesti di piccoli stabili e condomini con pochi appartamenti — garantendo controllo, trasparenza e risparmio sui costi. Tuttavia, si tratta di un modello che comporta responsabilità, impegni pratici e richiede una buona dose di collaborazione tra condomini. Con una gestione attenta, un’organizzazione accurata e un approccio condiviso, l’auto‑gestione può funzionare in modo efficace e responsabile. Per condomini che preferiscono affidarsi a professionisti, invece, uno studio come Studio Del Buono è disponibile per offrire consulenza, gestione condominiale e supporto tecnico‑legale in ogni fase della vita dell’immobile. Contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo semplificare la gestione del tuo condominio e migliorare la qualità della vita di tutti i residenti. Studio di Amministrazione Condominiale Del Buono: la soluzione completa per una gestione condominiale a 360 gradi a Roma!